"Mi piace ricordare che con l'Unione italiana stiamo elevando il grado di tutela di una parte della nostra identità" ha affermato il governatore istriano Boris Miletić dopo aver siglato il documento che istituzionalizza la collaborazione e individua nuove forme per la salvaguardia e la promozione di una delle parlate della penisola. "Un obiettivo comune che perseguiamo da tempo e che è stato avvallato pure dalle competenti autorità croate, che hanno riconosciuto l'istroveneto patrimonio culturale immateriale del paese" hanno confermato la vicepresidente regionale Jessica Acquavita e gli assessori alla cultura e alla Comunità nazionale italiana e altre minoranze, Vladimir Torbica e Tea Batel secondo i quali "l'intesa apre la strada per avviare in maniera coordinata azioni congiunte tra Regione e Unione Italiana". Alcune di queste, in corso da una decina di anni come, per esempio, il Festival dell'Istroveneto sono state ricordate dal presidente della Giunta esecutiva dell' UI, Marin Corva che ha annunciato altre iniziative, tra le quali figura la Casa dell' istroveneto. "Progetto da realizzarsi nell'ex ospedale di Buie che è proprietà dell'Unione e per il quale Zagabria ha stanziato -per l'anno in corso- un milione di kune", si è sentito dire a Pisino. Il presidente dell'Unione italiana, Maurizio Tremul ha confermato che si stanno investendo risorse e se ne stanno cercando altre e che includono pure la tutela dell'istrioto. "La lettera d'intenti va nella direzione di individuare concrete azioni che non si limitino soltanto al bellissimo progetto del Festival, ma che si svolgano durante tutto l'anno e che promuovano il mantenimento del nostro idioma in tutto il territorio perché l'Istria è una sola a prescindere dalle appartenenze statuali", ha sottolineato il presidente UI. "L'Istria è costituita dalle nostre tre culture; per noi è importante fare in modo che ci sia una conoscenza dell'istroveneto tra i nostri connazionali, ma è importante pure che ci sia una conoscenza e collaborazione per il mantenimento dell' istrioto, del ciacavo, dei dialetti sloveni poiché questo territorio non ha solo 3 lingue ufficiali: Italiano, croato e sloveno ma ha tanti idiomi che forse - in certi aspetti- sono più importanti delle lingue e perciò una sinergia tra tutte le istituzioni che si occupano per mantenerli vivi è importante" ha detto Tremul ribadendo che la lettera d' intenti rappresenta un salto di qualità nella collaborazione tra Unione italiana e Regione istriana.
Lionella Pausin Acquavita