Il viaggio è giunto quasi alla fine, ma anche nella fase simbolicamente ed emotivamente più importate.
La Klizia, la barca partita da Fertilia, in Sardegna, per ripercorrere a ritroso il viaggio degli esuli che andarono a vivere in terra sarda, ha infatti passato il confine ed è approdata a Capodistria.
Come già successo in altre tappe del viaggio, l’accoglienza riservata l’equipaggio, guidato da Giulio Marongiu, (85 anni, nato a Pola, città che ha lasciato con la famiglia all’età di 8 anni, e nella quale finora non aveva mai fatto ritorno ma che rivedrà fra pochi giorni), è stata piena di affetto e ammirazione.
I membri dell’equipaggio della Klizia, l’imbarcazione utilizzata per il viaggio intitolato “Ritorno alla terra dei padri”, sono stati salutati dalla comunità italiana questa mattina al Marina di Capodistria, poi sono stati ricevuti, con il presidente dell’Unione italiana Maurizio Tremul e il presidente della Can Costiera Alberto Scheriani, dal Console Generale d’Italia a Capodistria Giovanni Coviello, che ha ricordato come sia cambiato il ruolo del Consolato, dalla sua nascita nel 1957 ad oggi, ma soprattutto si è complimentato con l’iniziativa che rappresenta un modo nuovo di parlare dell’Esodo.
Successivamente l’equipaggio è stato accolto dal Sindaco Aleš Bržan, e dal vicesindaco Mario Steffè in comune, ricevendo il benvenuto della città che, ha detto Bržan, è sempre più conosciuta e apprezzata come meta turistica.
L'equipaggio, che sarà ospite del Comune di Capodistria e dell’Unione italiana, è stato accompagnato nella visita da Maurizio Tremul, presidente dell'Unione italiana, che ha ricordato come l'obiettivo del “Ritorno alla terra dei padri” non abbia “nulla di nostalgico, ma s’inserisca nella strada tracciata dai presidenti Pahor e Mattarella, che va verso il perdono reciproco, e soprattutto la volontà di guardare a un futuro comune”. “La stessa collaborazione ricevuta e assicurata dai comuni toccati dal viaggio”, ha aggiunto “è un segno di rispetto e disponibilità”.
Una sensibilità avvertita dall'equipaggio della Klizia: “Siamo commossi emozionati da questa accoglienza– ha detto Mauro Manca, uno degli organizzatori dell’iniziativa -, ma del resto siamo portatori di valori di comuni: noi vogliamo parlare della capacità d’integrazione, d’inclusione degli esuli, ma anche della comunità dei fratelli in generale e della capacità di ricostruire una vita da zero. Siamo certi che su queste basi da tutte le parti ci sia grande condivisione, perché il futuro si costruisce assieme con uno spirito fortemente europeo”.
“Noi ci sentiamo sardi e italiani - ha aggiunto -, ma sentiamo allo stesso modo il forte legame con le terre di origine, con uno spirito di fratellanza che regna a Fertilia, città fondata da immigrati veneti, abitata dagli esuli, e che ha saputo anche accogliere i rimpatriati da vari paesi negli anni successivi. Tutti, nel corso del viaggio, sono stati rappresentati da membri dell’equipaggio. Dappertutto – ha concluso - abbiamo ricevuto un’accoglienza sincera e assoluta, e ne siamo sinceramente onorati”.
In serata si è svolto un incontro con i connazionali e con i gruppi di attività della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria. Poi il viaggio proseguirà domani a Pirano, con l’incontro con il Sindaco, Andrej Korenika, la Vicesindaca, Manuela Rojec e il Vicesindaco italiano Christian Poletti, una visita guidata presso Casa Tartini e l’incontro con la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”.
Mercoledì ci sarà un incontro con gli alunni delle classi superiori della Scuola Elementare Italiana “Vincenzo e Diego Castro” di Pirano, poi, fra giovedì e venerdì, la tappa a Rovigno, e la fine del viaggio a Pola.
Alessandro Martegani