Il deputato uscente Felice Žiža ha iniziato il suo intervento a Bertocchi dicendo che i questi giorni gli è capitato di rivedere il volantino che aveva preparato per la campagna elettorale della volta precedente e ha constatato di aver realizzato ben dieci degli undici punti che aveva proposto. L’unica voce a non essere stata sviluppata è stata quella relativa alla legge di tutela globale, che all'epoca aveva deciso di accantonare, dopo aver sentito il parere di alcuni rappresentati della minoranza che lo avevano dissuaso, considerando questa proposta potenzialmente pericolosa.
"Noi abbiamo due leggi che sono specifiche per le Comunità nazionali italiana e ungherese", ha spiegato Žiža, "ossia quella particolare sugli istituti scolastici e l'educazione e quella sulle CAN" ("che sicuramente" secondo lui "andrà rinnovata e migliorata nei prossimi anni"), ma "rientriamo anche in altre 40 leggi generali". Si tratterebbe, quindi, di andare ad unificare tutte queste leggi in una sola che in realtà ha detto è "già stata preparata dall'onorevole Battelli, che però ha avuto anche lui dei ripensamenti su di essa, perchè esiste il pericolo che in procedura parlamentare alcune cose vengano modificate in senso peggiorativo e non solo migliorativo".
“Bisogna essere concreti e non promettere cose irraggiungibili” ha dichiarato il deputato, dicendo di voler continuare a lavorare per le comunità e per le istituzioni della minoranza con un programma che prevede solo cose che possono essere ottenute nel prossimo mandato. Ha poi elencato alcuni punti spaziando dal mondo del lavoro alla scuola, per passare dall'imprenditoria all'ambito sanitario.
Žiža ha ricordato che la legge elettorale è stata cambiata in un maggioritario a turno unico e che perciò si dovrà scegliere direttamente il candidato preferito e non più stilare una classifica. Una legge che semplifica il voto e che è stata approvata durante il governo di centro-sinistra; ma nonostante questo già a quel tempo sempre lo stesso partito che in seguito ha boicottato altre sue proposte durante il governo Janša (il riferimento era chiaramente alla Sinistra) votò contro; a dimostrazione, secondo lui, che non è vero che lui non è in grado di dialogare, ma che probabilmente si tratta di qualcos’altro.
A livello locale ha affermato che in questi anni si è lavorato bene, rigettando le accuse di incompiutezza che in questi giorni gli vengono mosse dai suoi avversari.
Barbara Costamagna