Rimane alto il numero di contagi giornalieri in Croazia: 357 le persone positive nelle ultime 24 ore. Tre persone sono morte: una a Zara, una a Vinkovci e una a Spalato. Tutte soffrivano di altre malattie croniche. E' ancora l'area spalatino-dalmata la più colpita con 114 casi, seguita da Zagabria con 71 mentre si registra un aumento nella Contea di Brod-Posavina e in quella zaratina con rispettivamente 27 e 23 contagi. In Istria - oggi - 9 nuovi infetti. Ma in Croazia, oltre che alla situazione epidemiologica con cifre di contagi altissime in questi ultimi giorni desta preoccupazione pure quella economica: è del 15,1 per cento il calo del Prodotto interno lordo nel secondo trimestre, una percentuale di 2-3 punti superiore a quelle pronosticate dagli esperti. „Viste le circostanze non e' una grande sorpresa" ha affermato il ministro alle finanze Zdravko Marić non nascondendo però una certa apprensione. "La situazione è peggiore di quella degli anni di guerra" ha affermato rilevando che si tratta del risultato peggiore nei 25 anni di rilevamento statistico. "In questa crisi siamo entrati più preparati che in quella del 2008 - quando si segnava una riduzione del Pil del 9 per cento - e non voglio nemmeno pensare se così non fosse stato" ha aggiunto Marić sostenendo che anche per il terzo trimestre si prevede un calo ma, si spera, di minor rilievo viste le entrate della stagione turistica. Stando ai dati dell'Ufficio statistico nazionale tra aprile maggio e giugno, in pieno periodo lockdown, le spese domestiche si sono ridotte del 14 per cento, gli investimenti del quindici, l'import del 28, l'export dell'11, il settore servizi con incluso il turismo di oltre il 67 per cento. In attesa dei dati luglio-settembre si sta guardando all'autunno poiché - con la complicità di una nuova ondata pandemica - la recessione potrebbe andare a colpire ulteriormente l'occupazione e l'economia del paese.
Lionella Pausin Acquavita