Foto: Cusma
Foto: Cusma

Da Bruxelles arrivano 18,3 milioni di euro per la ricostruzione della diga foranea di Pola mentre il valore complessivo dell’opera è di 26,5 milioni' importo mancante verrà coperto dalla Regione istriana (3,2 milioni) e dal Ministero del mare, trasporti e infrastrutture (5 milioni). Lo ha annunciato alla stampa Dalibor Brnos direttore dell’Autorità portuale titolare del progetto ricordando che la ricostruzione è in cima alla lista delle priorità dell’ente dal lontano 1999. “Purtroppo” ha spiegato “finora causa la mancanza di risorse finanziarie non si è potuto fare niente“. Era andata a buca anche nel 2014 quanto il progetto venne candidato ma senza successo ai fondi europei. “Finalmente l'altr'anno - così ancora Brnos - dall' Unione europea è arrivato il disco verde per l'assegnazione del finanziamento a fondo perduto, per cui ora si può procedere”. Sicuramente l’intervento è urgente anche per contrastare l’aumento del livello del mare dei prossimi anni, dovuto ai cambiamenti climatici, come affermano gli esperti. Intanto la corona della diga si sta spappolando e in numerosi punti affiora l'armatura metallica del calcestruzzo. La diga, dunque, offre di sé un'immagine apocalittica. Tornando alla storia, la struttura venne costruita poco prima dello scoppio della Grande guerra. È realizzata con enormi blocchi in pietra estratti nella vicina penisola di Musil ricoperti ai lati da uno spesso strato di cemento armato.

Valmer Cusma