Foto: Pixabay
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Su 11 sindacati di categoria 9 hanno firmato assieme al governo l'annesso al contratto collettivo di lavoro sull'aumento salariale. Essendo però rappresentata oltre la metà dei dipendenti nei nove sindacati in parola, il contratto è vincolante per tutti. Per la precisione le retribuzioni aumentano del 6 percento con decorrenza dal 1°ottobre scorso e dell'ulteriore 2 percento a partire dal prossimo primo aprile. Vengono aumentati anche altri diritti materiali dei dipendenti, come la gratifica natalizia, ossia la variante croata della 13-esima. Questa passa da 200 a 233 euro. Ritocco all'insu anche per l'indennizzo ferie e l'aggiunta per i figli a carico. E si è concordato un altro incontro al tavolo negoziale nel settembre del 2023 per ulteriori altri aumenti dipendentemente dalla situazione economica nel paese e dall'inflazione. Per alcuni esperti di finanze, l'aumento salariale sarebbe solo fumo negli occhi da parte del governo visto che è ben lungi da tenere il passo con l'inflazione al tasso ufficiale del 12,8%, mentre quello effettivo sarebbe molto più alto.

Valmer Cusma