È stato probabilmente il monossido di carbonio fuoriuscito dallo scaldabagno difettoso a intossicare a Zagabria 7 cittadini della Bosnia ed Erzegovina di cui il più anziano purtroppo è morto, aveva 57 anni. Lo ha confermato la polizia della capitale. È successo nel rione di Resnik dove il gruppo, venuto in Croazia per motivi di lavoro, aveva preso sistemazione in una casa affittata. Intorno alle 23, in base alla ricostruzione e alle testimonianze dei vicini, uno di loro aveva chiamato il proprietario dicendo che tutti si sentivano molto male. Poi è uscito all'aria aperta mentre gli altri erano rimasti distesi privi di sensi sul pavimento. Per uno di essi non c'era più niente da fare. L'autoambulanza arrivata tempestivamente sul posto li ha trasportati negli ospedali di Zagabria. La loro età va da 21 a 42 anni. Teatro dell'altro episodio di cronaca è la zona tra Knin e Gračac nell'entroterra di Sebenico dove in un'automobile è stato trovato un uomo senza vita, ucciso da un colpo di pistola alla testa. È successo oggi intorno a mezzogiorno. La polizia ha confermato il ritrovamento senza scendere nei particolari. Secondo la stampa croata, l'uomo sarebbe l'ex capo dei servizi segreti della zona di Zara il cui nome compare nello scandalo delle centrali eoliche che nel giugno del 2020 aveva portato all'arresto dell'ormai ex sindaca di Knin Josipa Rimac nonché di personaggi alto locati della scena politica ed imprenditoriale in Croazia. Non viene scartata l'ipotesi del suicidio dell'uomo.
Valmer Cusma