In concomitanza con il Giorno del Ricordo delle foibe e dell'esodo la futura nave museo Galeb, dopo essere stata sottoposta ad un accurato restauro nel cantiere navale di Portorè (Kraljevica) è arrivata nel porto di Fiume ed è stata ormeggiata sul Molo Longo. Forse la coincidenza con la ricorrenza del 10 febbraio è stata un caso, ma forse no. In ogni caso le dichiarazioni dei vertici municipali fiumani che hanno voluto fortemente dare alla Galeb una nuova vita sono stati concilianti. È stato messo in risalto il futuro ruolo museale e turistico della nave, con un'esposizione dedicata, tra l'altro alla sua stessa storia complessa, al ruolo politico del Maresciallo Tito e al movimento dei non allineati. L'opposizione di centrodestra, che aveva criticato a suo tempo l'investimento, convinta che si trattasse più che altro di soldi gettati al vento, ha pure moderato i toni, consapevole che la nave è ormai a Fiume e bisogna cercare le vie per ridurre l'onere finanziario che la sua manutenzione comporterà. L'idea iniziale era di trasformarla in un ostello con ristorante, oltre allo spazio museale. La volontà di valorizzarla a fini turistici rimane, però la via dell'ostello appare impercorribile dato che non vi sono privati all'orizzonte disposti a gestirlo e ad assumersi gli inevitabili impegni finanziari che questo comporta. Forse, per ben che vada, un bar o ristorantino accanto al museo ci potrà essere. O magari uno spazio dedicato a eventi culturali o congressuali. Fatto sta che per realizzare tutto ciò la nave prima o poi giocoforza dovrà tornare in cantiere.
Quella di nave museo sarà la quarta vita della Galeb. All'inizio è stata una bananiera italiana, poi è stata riconvertita a uso militare divenendo anche un posamine tedesco, indi è stata la nave scuola della Marina militare jugoslava e residenza galleggiante di Tito specie nei suoi viaggi all'estero per incontrare i leader dei non allineati. Ora, se tutto andrà bene, dovrebbe diventare un'attrattiva turistica per Fiume, ma anche un simbolo della memoria. Certo non di una memoria condivisa, un obiettivo questo ormai archiviato pure dagli storici, ma di rispetto per i ricordi e le vicissitudini altrui. Un obiettivo molto più realistico e quindi auspicabile. Con la speranza che magari, già che c'è, funga da catalizzatore per il dialogo sul passato, con l'occhio rivolto al futuro.
![Foto: sito web del Comune di Fiume Foto: sito web del Comune di Fiume](https://img.rtvcdn.si/_up/upload/2025/02/11/66425563.jpg)