In Croazia, nelle ultime 24 ore si registrano 52 nuovi contagi. Nel paese il numero dei positivi sale cosi a 515, tra questi 75 sono le persone ricoverate negli ospedali. Intanto non si pensa alla chiusura dei locali e delle strutture per il divertimento dei giovani. "Non credo che qualcuno abbia promesso la chiusura dei locali notturni" è stata questa la prima risposta del ministro degli interni Božinović invitato a commentare la decisione slovena di far rimanere la Croazia sulla lista verde dei paesi sicuri, decisione arrivata - come spiegato a Lubiana- dopo le assicurazioni di Zagabria sulla chiusura di discoteche, pub e in genere delle strutture di divertimento rivolte ai giovani. Subito dopo Božinović ha precisato però che sono in corso verifiche e che i locali notturni, dimostratisi più volte fonte di infezioni, sono controllati con frequenza dagli ispettori. "Su 245 sopralluoghi, sono state riscontrate irregolarità in 64 club" ha detto il capo dell' unità di crisi nazionale spiegando che le infrazioni più frequenti riguardano il non rispetto della distanza sociale e quello della limitazione dei posti. "I controlli sono giornalieri e se la violazione delle misure sarà reiterata, prenderemo altri provvedimenti" ha aggiunto Božinović sottolineando comunque che "lavorare e' nell' interesse di tutti". Per quanto riguarda invece l'apertura delle frontiere - come spiegato - Zagabria intende aggiungere pure la Bosnia Erzegovina alla lista compilata dall'Unione europea e che include pure Serbia e Montenegro. "Si tratta di una decisione giustificata dai dati epidemiologici in base ai quali i casi di contagi, arrivati dal vicino paese sono inferiori a quelli arrivati dalla Serbia" ha detto ancora il ministro degli interni che ha puntato inoltre sugli interessi economici. Una decisione - è stato fatto capire- che nulla a che vedere con le parlamentari di domenica prossima e con l'arrivo di elettori dalla Bosnia Erzegovina.
Lionella Pausin Acquavita