"La Croazia condanna l'aggressione ed esprime sostegno agli ucraini che in questo difficile momento stanno difendendo i valori europei" così il premier Plenković che rinnova la vicinanza del paese all'Ucraina. Un intervento emotivo accolto con commozione dal Sabor ed interrotto da grandi applausi, riservati pure all'ambasciatore di Kiev a Zagabria Vasilj Kirilič e ai rappresentanti della minoranza ucraina. Il Parlamento che già lunedì aveva accolto all'unanimità una dichiarazione di solidarietà e contro la guerra anche in questa occasione fa quadrato e sostiene gli sforzi dell'esecutivo che nei giorni scorsi ha deciso di inviare a Kiev armi e materiale bellico per un valore di 124 milioni di kune, 16 milioni di euro circa ai quali si aggiunge il sostegno ai civili e quello ai profughi che stanno scappando dalla guerra. "Immagini che fanno riaffiorare tristi ricordi e ci fanno rivivere l'aggressione che abbiamo subito dalla Serbia di Milošević" ha ricordato il premier. Nel suo intervento oltre che a ricordare la chiusura dello spazio aereo per le compagnie russe come predisposto dall'UE, Plenković ha invitato i paesi dei confini orientali a evitare quella retorica guerrafondaia che potrebbe innescare una crisi ancora più ampia e irrefrenabile. Per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico, il premier ha assicurato che il rigassificatore di Omišalj /Castelmuschio sull'isola di Veglia è sotto controllo mentre alla domanda sulle misure adottate contro un eventuale attacco nucleare ha detto: "Abbiamo costituito un gruppo di esperti che ha elaborato tutti i possibili scenari, ma voglio sperare che la minaccia atomica non sia reale anche perché ciò rappresenterebbe la fine del mondo che conosciamo".
Lionella Pausin Acquavita