Il governo fa quadrato attorno alla ministra, Divjak e respinge fermamente la mozione di sfiducia avanzata dai socialdemocratici e sostenuta pure da contadini, pensionati e Živi Zid. “In questo mandato le risorse per l’istruzione sono aumentate del 35 per cento, la riforma curriculare sta andando bene mentre gli stipendi del personale docente- come concordato con i sindacati del settore- fino al prossimo autunno aumenteranno complessivamente del 23 per cento” ha detto il premier, Andrej Plenković.
Ritenuta responsabile della complessa situazione in cui versa il mondo della scuola e dello sciopero degli insegnanti durato 36 giorni la Divjak – nel corso del dibattito durato fino a notte inoltrata- si è difesa elencando i buoni risultati tra i quali oltre all’ aumento delle paghe dei docenti ha nominato i nuovi criteri di valutazione e il gradimento sulla riforma espresso dalla Commissione europea ma soprattutto da un’alta percentuale di genitori.
“Una riforma che non esiste” ha ribattuto il leader socialdemocratico, Davor Bernardić affermando che il progetto “scuola per la vita” presentato come un cambiamento strutturale è solo un esperimento al quale per altro alcune ricerche assegnano un voto bassissimo.
Il voto di domani comunque non dovrebbe rappresentare alcun pericolo per la Divjak. La mozione seppur sostenuta da 4 partiti dell’opposizione è stata firmata solo da 31 deputati.
Da segnalare la battuta ironica di Plenković che rivolto ai socialdemocratici li ha ringraziati perché starebbero rafforzando la sua coalizione. “La vostra mozione di sfiducia nei confronti di un ministro in quota al Partito popolare non può far altro che avvicinare ulteriormente i popolari e il HDZ” ha detto il premier croato. (lpa)