Il tribunale regionale di Zagabria ha disposto il fermo cautelare di un mese per l'ex ministro della salute Vili Beroš e Saša Pozder, proprietario di una società che si occupa della vendita di apparecchiature sanitarie. Si difenderà a piede libero invece Krešimir Rotim, direttore della Clinica di Neurochirurgia dell'Ospedale Sorelle Misericordiose di Zagabria che secondo alcune fonti avrebbe ammesso il suo coinvolgimento. Stando alle indagini il gruppo che secondo l'EPPO, ossia la Procura europea, era diretto dal controverso imprenditore Hrvoje Petrać, tra giugno 2022 e novembre 2024 operava con l'obiettivo di garantire un vantaggio a due aziende manipolando le gare d'appalto. Dalle indagini è inoltre emerso che nelle procedure d'acquisto di microscopi duali destinati alla neurochirurgia i prezzi venivano gonfiati dal 20 al 30%.
Dunque ingenti mezzi pubblici sarebbero finiti nelle tasche private. Ora le indagini proseguono a 360 gradi e abbracciano altri settori coinvolti negli acquisti sanitari. Nell'intera vicenda si assiste a un duro confronto tra l'EPPO e la Procura di stato croata che hanno avviato indagini parallele sullo scandalo. Stando al procuratore capo croato Ivan Turudić, i reati contestati a Vili Beroš sarebbero meno gravi rispetto a quanto ipotizzato dall'EPPO. Lo stesso Beroš interrogato dall'Uskok, l'Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, ha respinto le accuse a suo carico. Intanto lo scandalo sta provocando forti scossoni sulla scena politica del paese e l'opposizione ha già avviato una raccolta di firme in parlamento per sfiduciare il governo del premier Andrej Plenković.

L'ex ministro Beroš condotto dal Gip. Foto: Bobo/Pixcell/Luka Stanzl
L'ex ministro Beroš condotto dal Gip. Foto: Bobo/Pixcell/Luka Stanzl