A Ferragosto grande volume di traffico sulla rete viaria in Croazia, specie in direzione del mare per l'esodo e il controesodo dei villeggianti. Al valico istriano di Castelvenere in entrata nel paese, l'attesa ha raggiunto le due ore. Non e' mancato il tradizionale pellegrinaggio nei santuari mariani, anche se in tono minore rispetto agli anni scorse. Chiese comunque affollate, anche troppo, considerata l'emergenza coronavirus. Nella giornata di Ferragosto nulla ha fatto pensare vedendo le strade e le autostrade alle misure restrittive adottate dai vari paesi sul movimento delle persone contro la diffusione del coronavirus. Traffico sostenuto infatti soprattutto in direzione del mare e il movimento in entrata nel paese rimane superiore a quello in uscita. Al valico istriano di Castelvenere l'attesa per l'entrata in Croazia ha toccato le due ore, quella in uscita un'ora e mezza. Sulla lunghezza dell'attesa comunque incidono i controlli di carattere epidemiologico. Nel paese si stanno godendo le vacanze 830.000 villeggianti con l'Istria e il Quarnero in primo piano in fatto di presenze. E nonostante l'obbligo del tampone al rientro in patria dalle vacanze in Croazia, numerosi Italiani si sono messi ugualmente in viaggio, ma ci sono anche quelli che hanno disdetto le prenotazioni. Si calcola che i turisti del Belpaese siano sui 40.000. Sul volume del traffico hanno inciso anche i fedeli nel tradizionale pellegrinaggio ai santuari mariani in Croazia, un pellegrinaggio sottotono rispetto agli anni scorsi, per le note ragioni. Tuttavia funzioni religiose con chiese affollate anche troppo, quindi mancato rispetto delle misure epidemiologiche, specie il distanziamento sociale. La stampa croata e soprattutto i social non hanno mancato di evidenziare il fenomeno, chiamando in causa il comando nazionale di crisi, accusato ancora una volta di chiudere un occhio quando c'e' di mezzo la chiesa croata. Eventuali effetti si vedranno nei prossimi giorni. E dilaga il malcontento dei gestori dei locali pubblici notturni, per l'ordinanza sulla chiusura anticipata alla mezzanotte.
Valmer Cusma