Domani a Vittoriale degli italiani di Gardone prenderà il via il convegno “Fiume 1919-2019. Un centenario europeo tra identità, memorie e prospettive di ricerca”, durante il quale i principali rappresentanti della storiografia italiana e croata si confronteranno sull’impresa fiumana.
A cento anni dall'entrata di D'Annunzio e dei suoi legionari, anche a Fiume ci si sta preparando per ricordare questo avvenimento.
"Da quanto si è appreso al centro di questa ricorrenza ci sarà la mostra 'L'olocausta di D'Annunzio', che si inaugura al museo storico e marittimo croato cittadino, la cui sede all’epoca dei fatti ospitò il governo", ci racconta Ilaria Rocchi caporedattrice di 'Panorama' e giornalista de 'La voce del popolo' che sta seguendo la vicenda. "La scorsa primavera c’è stata una prima esposizione all’archivio di Stato di Fiume dove hanno presentato l’impresa d’annunziana alla luce del materiale a loro disposizione", prosegue aggiungendo che "questa nuova mostra ha, però, un percorso tutto suo, con prestiti importanti dal Vittoriale degli italiani, soprattutto per quanto riguarda il materiale fotografico. Da quello che si è potuto capire l'esposizione intende narrare quei sedici mesi dal punto di vista delle donne. Il concetto è quello della vittima, della città martire- olocausta paragonata alle donne che sono state vittime del fascino di D’Annunzio".
E per quanto riguarda la Comunità Nazionale Italiana di Fiume c’è stato un dibattito al suo interno su questo anniversario che riguarda anche la storia della minoranza ?
"Non lo so dire", ammette la Rocchi, " e se questo dibattito c’è stato deve essere stato molto interno, visto che non è trapelato nulla. Ad oggi non c’è in programma un evento in relazione a D’Annunzio che si possa collegare con la CNI. So che c’era un tentativo, ma non so se poi si farà, di presentare a Fiume il volume di Gordano Bruno Guerri 'Disobbedisco', ma ad oggi ripeto non ci sono notizie".
"C’è, però, un interesse molto forte da parte dell’opinione pubblica italiana", continua, "L’altro giorno, ad esempio, ho accompagnato una troupe della Rai che ha fatto un giro per la città seguendo gli itinerari dannuziani ancora percorribili. Purtroppo, infatti, c’è rimasto poco dei luoghi legati a questa storia. Ci sono i posti dove si tenevano le grandi adunate durante le quali parlava D’Annunzio: dall’ex piazza Dante al teatro Fenice, che ormai è inagibile. Soprattutto è rimasto a memoria di quei giorni il palazzo del governo dove lui fissò la sua dimora e la sede della reggenza italiana del Carnaro, che non a caso sarà teatro della mostra che verrà inaugurata il 12 settembre che resterà aperta fino al 2021 coprendo tutto l’arco di Fiume capitale europea della cultura, che avrà tra i suoi filoni i confini ed i loro cambiamenti nel corso della storia".
Forse come annunciato durante l'inaugurazione della mostra triestina 'Disobbedisco' dal presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri quel giorno tornerà anche una copia della seconda testa della statua dell'aquila simbolo della città staccata e portata via da D'Annunzio? "Anche su questo non si sa ancora niente", conclude Ilaria Rocchi, "staremo a vedere se, come promesso, sarà consegnata ufficialmente il 12 durante l’inaugurazione di questa mostra".
Barbara Costamagna