Andrej Plenković e Aleksandar Vučić
Andrej Plenković e Aleksandar Vučić

"Alla politica del dialogo e distensione vanno aggiunti ulteriori sforzi nella soluzione dei problemi bilaterali ancora aperti". Il premier croato ha commentato cosi il suo incontro con il presidente serbo Vučić. Per quest'ultimo - convinto che si è sulla buona strada nel rafforzamento delle relazioni sia sul piano economico che politico- il colloquio è stato corretto.

E se Vučić si è fermato qui, il capo del governo croato è andato oltre aggiungendo che "si è trattato di un incontro positivo nel quale sono state messe sul tavolo tutte le questioni che, retaggio del passato, ostacolano il processo di normalizzazione".

Plenković ha giudicato positivo il fatto che nel suo esecutivo ci sia Anja Šimpraga, esponente della minoranza serba in Croazia che ricopre la funzione di vice-premier e che il governo di Belgrado abbia nominato il croato Tomislav Žigmanov a capo del ministero per i diritti umani e per il dialogo sociale. "Una congiuntura positiva e favorevole a una più qualitativa tutela delle due minoranze: quella serba in Croazia e quella croata in Serbia", ha detto Plenković.

Un incontro quello di Davos, elogiato dal capo dello stato croato Zoran Milanović che per una volta si trova concorde con il premier."Il dialogo è necessario per abbandonare il binario morto e migliorare i rapporti compromessi da un tragico passato" ha fatto capire Milanović che- criticato per la sua presunta posizione filo- russa, ha invece salutato il recente distanziamento di Vučić da Mosca.

Soddisfazione per l'incontro svizzero è stata espressa da Milorad Pupovac rappresentante dei serbi in Croazia. "Seppure informale è il primo dal 2018 in qua" ha detto l'esponente minoritario che a inizio gennaio ha sottoscritto con Žigmanov una dichiarazione di collaborazione tra la comunità serba in Croazia e quella croata in Serbia.

(lpa)