SI all'estradizione in Croazia di Ivica Todorić, fondatore e per lunghi anni direttore dell'indebitato colosso agroalimentare Agrokor. Lo ha stabilito il tribunale di Westminster, a Londra, con la motivazione che non è un perseguitato politico e la sua incolumità non è a rischio. Ora Todorič ha 7 giorni di tempo per fare ricorso in appello. La Corte gli ha concesso la possibilità di difendersi a piede libero fino alla sentenza definitiva, senza custodia cautelare, deve però presentarsi ogni giorno in questura. È prevedibile che i legali di Todorić - accusato in Croazia di presunte malversazioni finanziarie per 110 milioni di euro, con conseguente rischio di bancarotta per la Agrokor e di società affiliate - presentino ricorso alla sentenza di estradizione, il che potrebbe allungare la permanenza del tycoon nel Regno Unito per altri sei mesi.
Todorić era stato arrestato a Londra il 7 novembre scorso, su mandato di cattura internazionale spiccato dalla Croazia. Lo stesso giorno era stato rimesso in libertà vigilata dietro pagamento di una cauzione di 100 mila sterline. Todorić ha più volte detto di non avere intenzione di rimanere in Gran Bretagna e lo ha ribadito anche ieri, annunciando a breve un ritorno in Croazia. Ha poi rinnovato le accuse al premier Plenković e al ministro dell'economia, Martina Dalić, di aver orchestrato nei suoi confronti una persecuzione politica. Secondo la difesa, la Procura di Stato croata non ha prove fondate per confermare i capi di accusa. Ricorderemo che la Agrokor è stata commissariata dal governo croato e l'amministrazione straordinaria sta ora mettendo a punto l'accordo con i creditori. L'obiettivo è di firmarlo entro il 10 luglio.