Plenković viola la costituzione e terrorizza il paese“. Così il capo dello stato Zoran Milanović dopo che il governo ha inviato in procedura parlamentare la proposta di partecipazione dell’esercito croato nella missione di assistenza militare dell’Unione europea a sostegno dell’Ucraina. “E’ chiaro chi ha la competenza di decidere in merito, il Sabor può modificare la costituzione e poi deliberare sulla questione” ha detto Milanović sottintendendo che la giurisdizione in questo campo spetta a lui ed ha aggiunto: “Plenković ha la fissazione patologica di voler realizzare a tutti i costi, le sue idee o le promesse fatte ad altri, ma non può farlo attentando alla Costituzione”. Il capo dello stato non ha risparmiato neppure il ministro degli esteri Gordan Grlić Radman, reo del consenso dato alla partecipazione croata nella missione EUMAM senza essersi prima consultato con lui. Alla base di quest’ultimo scatto d’ira, anche se la questione tiene banco ormai da giorni, una frase detta da Plenković in mattinata e secondo il quale “sarà questa occasione di capire chi è chi e quali interessi rappresenta”. Immediata - dunque- la reazione di Milanović che ha invitato i deputati a non lasciarsi intimidire, di rimanere integri e coscienziosi. “Denunciare qualcuno di essere filo ucraino o filo russo è una mentalità da Goli otok” ha detto il capo dello stato. Sull’argomento è tornato oggi il ministro alla difesa Banožić che non vede alcun ostacolo alla partecipazione croata in una missione che ha carattere umanitario visto che l’Ucraina aderisce al partenariato per la pace della NATO. Ora la parola passa al Sabor che deve approvare la proposta con la maggioranza dei due terzi. Il ruolo di Zagabria nella missione EUMAM, che ha una durata di due anni, prevede la partecipazione di un 80.ina di militari croati e corsi di assistenza e addestramento per un centinaio di soldati ucraini.

(lpa)

Foto: EPA
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