Complessivamente 1.495 le persone positive a Coronavirus e 21 i morti dall' inizio dell’epidemia in qua. Per la prima volta cambiata la struttura degli infetti e ora il 50,2 per cento sono donne mentre l’età media supera di poco i 49 anni. 243 sono ricoverate negli ospedali del paese di cui 34 collegate al respiratore altre 921 sono in isolamento casalingo. “E’ chiaro che siamo entrati in una delle fasi più critiche dell’epidemia” afferma il ministro alla sanità Beroš aggiungendo “non ci sono antidoti, medicinale o anticorpi per affrontare il virus anche perciò l’unico consiglio che si può ripetere per l’ennesima volta è quello di rimanere a casa soprattutto in questo periodo di festività”. “Nessuna benevolenza più, per i concittadini che rientrano nel paese e che senza rispettare il quindicennale isolamento, ritornano all’estero” ha detto il responsabile ente per la salute pubblica Capak riferendosi ai numerosi abusi di circolazione per motivi di lavor ed ha raccontato che “molti rientravano a casa il venerdì, e nonostante il decreto di separamento casalingo, tornavano a varcare il confine la domenica; ora non sarà possibile” ha detto Capak mentre il capo dell’Unita’ di crisi e ministro degli interni Božinović si e’ limitato a dichiarare che l’ isolamento e’ una misura alla quale sono stati sottoposti pure l’ 80.ina di croati rimpatriati, ieri. dal Tirolo. Nel contesto dei rimpatri va segnalata- in momenti di crisi come questi- l’ottima collaborazione tra Zagabria e Lubiana: nei 5 pullman rientrati dall’ Austria c’ erano pure alcuni cittadini sloveni. La stessa situazione si è verificata anche nei giorni scorsi con aiuti reciproci nell’organizzazione dei rientri per i rispettivi concittadini.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: EPA
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