“Un numero rispettabile di paesi interessati alla Croazia” la dichiarazione del ministro al turismo Gary Cappelli, seguita al vertice con i colleghi dell’Unione Europea mentre gli addetti al settore rilevano che sono numerose- specie in questi giorni- le richieste d’informazioni che arrivano dagli operatori di Austria, Germania e Slovenia. “Nonostante le numerose incognite e la dovuta cautela ci si sta comunque preparando per offrire agli eventuali turisti una vacanza sicura” affermano gli esperti del comparto che assieme agli epidemiologi stanno ultimando un piano dettagliato per garantire ospitalità senza rischi in campeggi, marine, alberghi e appartamenti privati. Dopo la catastrofe di questi mesi si punta a raggiungere– tra luglio, agosto e settembre- almeno il 50 cento rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dell’anno scorso e si guarda principalmente al cosiddetto “ospite fedele”, ovvero a quello che solitamente trascorre le vacanze lungo la costa adriatica croata.
Un obiettivo condiviso dalla Commissione per il turismo della Regione Istriana che sta già lavorando sulla messa in atto delle condizioni di sicurezza, sulla promozione e soprattutto sul coordinamento con città e comuni della penisola per stabilire le misure necessarie per l’accesso a spiagge, piazze e altre aree pubbliche. “Zagabria definisca quanto prima l’eventuale data e le condizioni della riapertura dei confini perché si tratta una decisione di fondamentale importanza” è stato detto alla seduta dell’organismo, una specie di task force pro turismo che la Regione istriana ha costituito di recente e della quale fanno parte i rappresentanti delle varie categorie del settore, ma anche ex ministri, ex zuppani e parlamentari istriani.
Lionella Pausin Acquavita