Anche quest’anno migliaia di persone provenienti da tutta la Croazia hanno voluto partecipare all'ormai tradizionale marcia che si è snodata per le vie delle città martire e in ricordo della caduta di Vukovar che dopo mesi di assedio capitolò il 18 novembre 1991dinanzi alle truppe federali e le forze paramilitari serbe. "Non c’è alternativa alla riconciliazione” ha affermato il premier Plenković che a capo della delegazione del governo ha reso omaggio alle vittime di Vukovar. Egli ha ribadito che l’unico indirizzo politico importante per il futuro del paese è basato sull’unità, la pacificazione e la convivenza tra le etnie. "Il fatto che tutti i deputati delle minoranze rientrino nella maggioranza parlamentare vuole essere un messaggio anche in questo senso" ha detto il premier rispondendo così al discutibile comportamento riservato alla delegazione governativa venerdì sera a Škabrnja dove i presenti hanno mostrato la schiena alle autorità protestando per la presenza della vice-presidente dell’esecutivo, la serba Anja Šimpraga. "Posso capire lo stato d’animo di chi è stato vittima dei crimini perpetrati 31 anni fa, ma è necessario rivolgerci al futuro" ha detto Plenković. Una posizione ripetuta anche oggi a Škabrnja, visitata da alcuni esponenti del governo e dal capo delo stato Zoran Milanović. Il ministro Ivan Paladina non ha voluto commentare quanto successo il giorno precedente ma ha salutato la presenza e il coraggio dimostrato dalla Šimpraga che ha voluto rendere omaggio alle vittime della guerra patriottica. (lpa)
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