"Maggioranza parlamentare stabile, anzi cemento armato" ha detto Plenković presentando i temi discussi con i partner della coalizione ma soffermandosi pure su alcuni casi che in questi giorni sono al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica. Come quello denominato “software” emerso nel 2019 e che vede coinvolto l’ex Ministro dello sviluppo regionale e dei fondi europei, Gabrijela Žalac e l’ex segretaria di stato al ministero dell'amministrazione, Josipa Rimac. Entrambe sotto processo con l’accusa di corruzione e abuso d’ufficio perché sospettate di aver gonfiato i costi di alcuni programmi informatici finanziati con fondi europei. Fu infatti la procura europea a individuare le irregolarità e non, come sarebbe dovuto accadere, l’USKOK, l’Ufficio croato per la lotta alla corruzione e alla criminalità. Da qui l’idea di un coinvolgimento più ampio nella vicenda che includerebbe addirittura i vertici di governo. Idea rafforzata con la pubblicazione delle trascrizioni dei messaggi telefonici tra le due e nei quali sarebbe comparsa la sigla AP nella quale molti avrebbero individuato le iniziali del premier Andrej Plenković. "Illazioni che equivalgono al nulla", ha affermato il diretto interessato respingendo qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. "L’opposizione, evidentemente in serie difficoltà, sta riciclando alcuni temi" ha detto il premier riferendosi pure al caso legato ai messaggi per assicurare posti di lavoro alle Hrvatske šume, l’azienda statale che si occupa del demanio boschivo, intercorsi tra la direzione di quest’ultima e il portavoce di Plenković. (lpa)
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