Nel disegno di Legge sul demanio marittimo già inviato nell'iter parlamentare si nascondono molti pericoli e i cittadini temono soprattutto che, una volta entrata in vigore, scatterà la privatizzazione e lo sfruttamento a fini turistici delle spiagge, che quindi non saranno accessibili a tutti. Questa una delle osservazioni emerse alle manifestazioni di protesta contro il documento, che si sono svolte a Pola, Spalato e ad Abbazia, promosse dalle associazioni degli ambientalisti. "Non crediamo al governo quando ci dice che le spiagge non saranno recintate," si è sentito a Pola, "perché il governo ci ha mentito anche promettendo che con l'arrivo dell'euro i prezzi non sarebbero aumentati, invece vediamo come è andata". Stando ad altre critiche nella nuova legge non sono inclusi i meccanismi di tutela dell'ambiente naturale visto che lascia aperta la strada all'avanzata del cemento e del catrame. Qualcuno ha inoltre ricordato che la norma è in collisione con gli obblighi internazionali assunti dalla Croazia e con le regole sulla pianificazione territoriale in materia di concessioni e acquisto pubblico. E per il 2 febbraio prossimo a Zagabria viene annunciata una grande protesta a livello nazionale.
Valmer Cusma