Misura che interessa 311 mila alunni, dalla prima all' ottava classe e per la quale il governo ha stanziato 73 milioni di euro circa ovvero un euro e 33 centesimi a scolaro. Le eventuali differenze andranno a carico dei genitori o dei fondatori che - ricordiamo- possono essere comuni o Regioni. L'obiettivo- come spiegato tempo fa dal premier Plenković- è quello di garantire un pasto gratuito a tutti ed evitare eventuali disuguaglianze sociali. Si calcola che attualmente il 20 per cento degli scolari ha la merenda gratuita, il 30 per cento quella sovvenzionata mentre il 50 non mangia a scuola. Il provvedimento sta però causando qualche problema poiché non tutti gli istituti scolastici dispongono delle strutture adeguate a preparare un pasto caldo o a distribuirlo. Il provvedimento è stato ben accolto da tutte le elementari della Regione istriana che nella gran parte sono dotate di cucine interne e refettori adeguati. Per fare un esempio, nelle 11 elementari di Pola, il pasto caldo sarà garantito a tutti i 4 mila e 500 alunni ad un costo però che supera gli stanziamenti statali. La differenza sarà saldata dai fondi comunali per gli oltre 600 ragazzi che già godono di sussidi sociali, per gli altri la quota aggiuntiva mensile pari a 40 kune poco più di 5 euro sarà fatturata ai genitori. Come detto non tutti gli istituti del paese hanno le condizioni necessarie a garantire pasti caldi; la stragrande maggioranza di quelli dalmati, ad esempio, non dispongono di una mensa interna, perciò, dovranno trovare soluzioni alternative. Ma intanto il ministero all' istruzione ha messo a disposizione 650 milioni di euro per investimenti in restauri, ampliamenti, ristrutturazioni di scuole e asili con il proposito di assicurare - entro il 2028- a tutte le istituzioni pari condizioni di attività e di soggiorno.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Foto Goran Kovacic PIXSELL
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