Carcere preventivo di un mese per il sospettato, un 35.enne di Ivanić-Grad, località che dista una quarantina di chilometri da Zagabria. Il tribunale penale della capitale ha accolto la richiesta di fermo avanzata dal Pubblico ministero in quanto sussiste il pericolo di reiterazione del reato. L'accusa parla di comportamento razzista e violenza verbale contro stranieri impiegati a Zagabria. Da una data imprecisa e fino al 12 marzo avrebbe preso di mira diversi addetti ai servizi di consegna, tutti stranieri, insultandoli della loro provenienza, colore della pelle e religione. Le ultime ingiurie, rivolte contro un fattorino indiano, sono state filmate e messe in rete dall'autore degli oltraggi il che ha facilitato la sua identificazione.
Un caso emblematico ma non raro a Zagabria e pure in altre località del paese dove a causa della carenza di manodopera vengono impiegati operai e dipendenti provenienti da India, Pakistan e altri paesi asiatici. Immediato l'intervento del tutore civico, Tena Šimonović Einwalter che ha definito il comportamento dell'indagato inaccettabile e vergognoso. "Offendere una persona per la sua nazionalità, religione, per il colore della pelle o altre caratteristiche fisiche, oltre che ad essere proibito dalla Costituzione, dal diritto europeo e da quello internazionale, rappresenta un reato", ha detto l'ombudsman ed ha fatto capire che il comportamento razzista visto nel video va condannato. L'autore dovrà rispondere penalmente e rischia una condanna a tre anni di carcere, ma la Šimonović Einwalter ha invitato tutti ed in primo luogo le personalità pubbliche a disapprovare il gesto e a denunciare simili fatti o esperienze.
Lionella Pausin Acquavita