Al centro di questa nuova polemica la decisione di Penava di mettere alla guida della Colonna del ricordo i rappresentanti del HOS, formazione paramilitare attiva durante la guerra degli anni Novanta che si richiamava alla simbologia ustascia. Un'iniziativa non digerita dal governo che in base alla specifica Legge su Vukovar del 2020, è l'unico organismo ad avere ingerenze nell'organizzazione della cerimonia di commemorazione. A Penava, che ora minaccia una manifestazione alternativa, la colpa di non aver armonizzato con l'apposito consiglio - che per altro si riunisce oggi - il programma della cerimonia prevista per il 18 novembre prossimo, Giornata di festa nazionale in Croazia in ricordo delle vittime della Guerra patriottica e del martirio di Vukovar. "Una selezione personale, privatizzata come quella di Penava non è accettabile", ha detto il premier Plenković ed ha aggiunto che "si tratta di una scelta politicizzata e provocatoria". Egli ha fatto capire che Vukovar è una località che desta particolari sentimenti in tutta la nazione e che perciò non si possono tollerare scelte di parte. "Due contrapposte colonne del ricordo sarebbero una vergogna per la Croazia, per i combattenti e per le vittime", ha affermato il capo del governo che - sostenuto dalla sua maggioranza - definisce la manovra come una mossa preelettorale. Considerazioni condivise - sembra - pure a Vukovar dove Penava, militante del HDZ fino al 2020 ed ora a capo del Movimento patriottico, è criticato pure dai partner della coalizione locale che lo accusano di volersi appropriare di un ricordo che appartiene a tutti.
Lionella Pausin Acquavita