Foto: Radio Capodistria/Rossetti.com
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Non più matti da internare ma persone malate bisognose di cure. È questa la rivoluzione introdotta in Italia dalla legge del 13 maggio 1978 n.180, che passa sotto il nome di “legge Basaglia, dal nome dello psichiatra, neurologo e fondatore della concezione moderna della salute mentale che l’ha ispirata, Franco Basaglia. Prima dell’approvazione di questa legge di fronte ad una persona con disturbi mentali si interveniva con un procedimento di polizia, che aveva lo scopo di mettere al sicuro prima la comunità, poi il paziente. Ora è il solo diritto di cura a prevalere ed un eventuale ricovero possono essere disposti solo per tutelare la salute dell’individuo coinvolto, che continua a godere di tutti i suoi diritti civili, in ogni momento del trattamento. Una svolta epocale che, cominciata quarant’anni fa, ha nel corso del tempo modificato il modo di prendersi cura della salute mentale e la professione stessa dello psichiatra. Sensibile al tema lo Stabile di Trieste propone fino all’11 novembre “(Tra parentesi) la vera storia di un impensabile liberazione”. Sul palcoscenico della Sala Bartoli Massimo Cirri, il popolare conduttore di Radio Due e Peppe Dell’Acqua, continuatore a Trieste dell’opera di Basaglia, diretta da Erika Rossi in un dialogo che intreccia conversazione, teatro, testimonianza. I due protagonisti e coautori dello spettacolo, raccontano le tante storie minime, con i suoi mille intrecci, di uomini e di donne che hanno vissuto l’internamento, per far conoscere quanto accaduto, nella convinzione che sia possibile realizzare una società che contenga sia la normalità che la follia.

Miro Dellore