Che cosa significa oggi essere alfabetizzati? Non certo e banalmente saper decifrare le lettere e collegare le lettere per formare le parole e le parole in frasi, ma una competenza di base necessaria per acquisire tutta una serie di altre 'alfabetizzazioni', la capacità di leggere e comprendere una varietà di testi, perché non è la stessa cosa leggere un brano di narrativa o un sms, un testo destinato allo studio o un articolo tecnico-scientifico. Parte da queste considerazioni il lancio della nuova campagna di promozione della lettura rivolta ai cittadini sloveni, che inizia oggi e si concluderà tra un mese esatto, l'8 ottobre. Una manifestazione che vorrebbe diventare un appuntamento tradizionale, promossa da una serie di enti che ruotano intorno al mondo del libro, circoli di lettura, biblioteche, altre istituzioni, che hanno dato vita ad un ampio programma di iniziative, con un centinaio di eventi, dalle attività per le scuole agli incontri destinati agli adulti. Dati alla mano, la propensione alla lettura in Slovenia consente ampi margini di miglioramento: i lettori, o almeno i lettori di libri, secondo una rilevazione del 2014 (l'ultima disponibile) sono il 58% della popolazione, in calo rispetto a vent'anni fa, quando erano il 61%.
La campagna si fregia dell'Alto patronato del presidente della Repubblica, Borut Pahor, e del patrocinio della Commissione slovena Unesco. Ma fra i partner ci sono anche i ministeri della Cultura e dell'Istruzione. Il ministro della Cultura, Tone Peršak, ha sottolineato l'importanza della rete costuita dalle 58 biblioteche pubbliche presenti nel Paese, che non sono, ha detto, dei depositi di libri, ma "diventano sempre più dei luoghi di incontro, centro di eventi culturali , e contribuiscono alla crescita della società".
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