Il premio letterario “Lapis Histrae 2018” è andato a Stamen Milovanović di Niš per il racconto “Gli omonimi”, la storia di un uomo e del suo cane aventi lo stesso nome. La tre giorni di dibattito sul tema “Asilo” ha perseguito anche a Umago il suo obiettivo fondamentale: quello di esaminare in primo luogo gli stati d’animo in un territorio multiculturale, alla luce delle attuali condizioni politiche, etiche e sociali. Scrittori, traduttori, filosofi, linguisti, opinionisti provenienti da Croazia, Slovenia, Bosnia e da altri Paesi di residenza, offrono la loro testimonianza e il loro contributo alla soluzione dei problemi legati alle migrazioni di massa e all’accoglimento dei migranti. Sono ormai diversi anni che il Forum cerca di fotografare la realtà regionale rapportata alla grave crisi che sta vivendo l’Europa, alle difficoltà concrete nel gestire l’emergenza migranti, alla debolezza delle istituzioni, all’assenza di una visione condivisa dei governi europei. In questo caso la frequente negazione del “diritto di asilo” come metafora della realtà odierna, della sindrome di chiusura che ha colpito gli europei, incalzati anche dall’emergenza terrorismo. I partecipanti dell’odierna tappa del convegno a Umago – tra questi Vanja Bakalovic di Zagabria, Riccardo Cepach di Trieste, Ana Sarah Lunacek Brumen di Lubiana – si pongono come voce della ragione di una realtà sociale in rapida e drammatica evoluzione. Un grido di allarme del Forum Tomizza forse insufficiente o inascoltato, ma a cui non si deve mai rinunciare.
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