Aumenta lo studio della lingua italiana nel mondo, che si conferma la quarta dopo l'inglese, lo spagnolo e il cinese. È quanto emerge dalla nuova indagine statistica promossa dal Ministero degli Esteri italiano, presentata in questi giorni a Roma nel corso degli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Situazione in crescita anche in Slovenia, ma minore interesse in Croazia.
L'italiano nel mondo appartiene a un bacino non troppo alto di parlanti nativi, in compenso sono sempre più gli stranieri appassionati della nostra cultura e innamorati della nostra lingua (che è pure attrazione per il Made in Italy e i suoi prodotti) che scelgono di studiarla. L'ultima rilevazione del Ministero degli Esteri, relativa all'anno accademico 2016/17, ne ha censiti 2.145.093 divisi in 115 Paesi, con un aumento percentuale di quasi il 4% rispetto all'anno precedente. In prima posizione per numero assoluto c'è l'Australia con 314.716 studenti di italiano, seguita da Francia, Germania e Stati Uniti, tutti con un aumenti significativi. Compie un vistoso balzo l'Egitto che grazie all'aggiornamento dei dati forniti dalle autorità locali sfiora i 122 mila studenti, e più in generale è costante l'aumento dell'interesse per l'italiano in regioni che la Farnesina definisce strategiche per la politica estera nazionale come il Mediterraneo e il Medio Oriente, oltre che l'Africa Sub-sahariana. Scendono, viceversa, Regno Unito e Giappone.
Quanto ai luoghi in cui si insegna la lingua, la maggioranza assoluta degli studenti (oltre il 57%) si concentra nelle scuole pubbliche locali, mentre perdono attrattiva i corsi offerti dagli Istituti di cultura e aumenta la frequenza in contesti di apprendimento diversi come scuole di lingua, Università della terza età, associazioni culturali. Rimane sostanzialmente invariato il numero degli studenti universitari (10,8%).
Qualche sorpresa riservano i dati inerenti la diffusione dell'italiano in Slovenia e Croazia. Se infatti in Slovenia la situazione appare in crescita, con un totale di 15.549 studenti (+5,2%, pari a 816 studenti), la Croazia vede diminuire sensibilmente gli allievi di italiano, passati dagli oltre 60 mila di due anni fa ai 52.870 dell'ultima rilevazione (-12,8%). E la contrazione è anche maggiore se si considera il dato del 2014/15, quando il Ministero degli Esteri di Roma ha censito in Croazia quasi 87 mila studenti. Un ridimensionamento drastico osservabile in particolare nella quota di coloro che studiano l'italiano nelle scuole locali: in pochi anni, stando alle indagini statistiche della Farnesina, sarebbero spariti oltre 30 mila apprendenti di lingua e cultura italiana. Difficile dire se si tratti di una flessione reale e non invece di variazioni apportate nella metodologia dei rilevamenti.