Immaginate un romantico e pittoresco castello, immerso nel verde dei boschi e circondato da un lago. Un castello di questa fatta, vedete, esiste davvero, e neppure troppo lontano: siamo in Slovenia, ai piedi del monte Nevoso, e qui dal 2014 si svolge ogni estate un festival internazionale con tantissimi eventi, concerti e spettacoli, il "Floating Castle" festival.
Che ora per la prima volta approda a Capodistria, ospite della collaudata rassegna dedicata al teatro di strada, il PUF, che già da due settimane tiene banco in città. Il programma della trasferta si struttura su tre intense giornate, lunedì, martedì e mercoledì, fra musica etnica , burattini, giocolieri e tutto ciò che appartiene al colorato mondo del teatro di strada. Oltre una trentina i gruppi, i musicisti e gli artisti provenienti da mezza Europa e non solo che animeranno i palchi del festival. Le prime due serate avranno luogo negli spazi della Taverna, sotto le grandi arcate degli antichi magazzini del sale; l'ultima, mercoledì prossimo, a Palazzo Gravisi, sede prescelta anche per presentare uno degli ultimi lavori del burattinaio capodistriano Matija Solce, che cura la regia dello spettacolo "Deduško" (Nonnino), nella produzione del Teatro nazionale dei burattini di Bratislava. "Siamo felici e particolarmente grati alla Comunità degli italiani di Capodistria per questa opportunità", così lo staff del PUF, nel cui cartellone a fine agosto è inoltre in arrivo uno spettacolo 'a sopresa' regalato dalla "Santorio Santorio". Sul fronte musicale, in evidenza l'etno-fusion del quintetto della violinista e vocalist scozzese Kate Young, premiata nel 2016 dalla BBC per il miglior album folk dell'anno. Chiusura con i solisti dell'Etno Histeria World Orchestra, la grande attrazione del festival "Floating Castle", una formazione di 80 elementi che si forma e ri-forma ad ogni edizione della rassegna, per sciogliersi subito dopo.