Una prospettiva privilegiata sul mondo contemporaneo attraverso la letteratura e i suoi grandi protagonisti. Si presenta così la nuova edizione di Pordenonelegge, festival letterario tra i più importanti d'Italia, da sempre attento all'attualità, che rinnova l'appuntamento a settembre con centinaia di ospiti italiani e stranieri chiamati a dialogare con il pubblico in un denso programma di incontri, presentazioni, lezioni magistrali, anteprime editoriali. Storie e pensieri di vita raccontati da autori, editori, giornalisti, filosofi, sociologi, artisti, scienziati, per un festival dai molti percorsi possibili. Per dire, uno scrittore molto amato come Antonio Scurati rifletterà insieme allo storico Paolo Mieli sulla figura di Mussolini e su cosa vuol dire raccontare il fascismo oggi, ma si parlerà anche dell'economia legata all'etica e all'innovazione, della legge Basaglia e delle parole del '68, o del denaro e i suoi inganni con il filosofo Maurizio Ferraris. Non mancherà poi lo spazio per la lingua, la poesia. E sarà nel ricordo di un poeta, il friulano Pierluigi Cappello, da poco scomparso, che pordenonelegge si aprirà il 19 settembre. Sempre nella serata inaugurale sarà presente, come da tradizione, il vincitore (o la vincitrice) del Premio Campiello. E a proposito di premi, nei giorni del festival è atteso a Pordenone Robert Harris, scrittore, giornalista e storico inglese che ritirerà il premio "La storia in un romanzo". Harris sarà in buona compagnia: il carnet di ospiti stranieri annovera alcuni dei più popolari scrittori contemporanei, dallo spagnolo Arturo Pérez-Reverte al re del thriller americano Jeffery Deaver, che hanno scelto la rassegna pordennese per presentare in anteprima i loro romanzi.
Grandi firme, come si diceva, anche tra gli italiani: Marco Balzano già finalista allo Strega, Michela Murgia, Mauro Corona, e i due mostri sacri del noir Maurizio De Giovanni e Carlo Lucarelli tra i molti altri.