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Tradizionalmente considerato un Paese di forti lettori, la Slovenia ha visto diminuire negli anni la percentuale degli amanti del libro e della lettura: nel 2014, periodo cui si riferiscono gli ultimi dati disponibili, i lettori erano il 58% della popolazione, con un calo complessivo di tre punti percentuali rispetto al 1998 (data della precedente indagine).
Ed è fortemente diminuito il numero dei lettori fra i laureati, il 30% dei quali in un anno non legge neppure un libro. Abbastanza da giustificare il lancio di una recente campagna nazionale di promozione della lettura intitolata "La Slovenia legge". Ed ecco arrivare adesso 'il settembre dei libri', primo mese nazionale dedicato alla lettura collettiva, promosso da un pool di istituzioni pubbliche, associazioni, biblioteche, altri enti, che hanno deciso di fare squadra e dare vita ad un ampio programma di iniziative per incentivare la consuetudine e il piacere di leggere presso i cittadini di tutte le età. A cominciare naturalmente dai giovanissimi, con attività mirate nelle scuole, perché se non si legge da giovani difficilmente si leggerà da adulti. La manifestazione, che si aprirà l'8 settembre, nella ricorrrenza della giornata mondiale dell'alfabetizzazione per chiudersi l'8 ottobre, in concomitanza con la Settimana dell'infanzia, ha ottenuto l'Alto patronato del presidente della Repubblica, Borut Pahor. " Siamo un popolo fondato sulla cultura, per questo dobbiamo avere cura della nostra lingua e di tutto ciò che ad essa è collegato", ha detto Pahor ricevendo gli ideatori del progetto. Ed ha ricordato due anniversari, il cinquecentenario della Riforma protestante, che coincide con la nascita stessa della lingua e della letteratura slovena, e 100 anni della morte dello scrittore Ivan Cankar, uno dei maggiori autori sloveni, che si celebrano in questo 2018.