Foto: MMC RTV SLO
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"Tartini, Padova, l'Europa" è l'agile ma denso volume edito da Sillabe (Livorno, 2017) in cui il musicologo e storico della musica padovano Sergio Durante ha condensato il risultato di anni di studi sulla vita e sull'opera di Giuseppe Tartini, uno dei gradi compositori del Settecento strumentale italiano, e lui stesso violinista funambolico. Un artista che nella sua epoca ha fatto letteralmente scuola, tanto da essere definito Maestro delle Nazioni. Un libro, quello presentato dal prof. Durante in dialogo con il vicepresidente della Comunità degli italiani Kristjan Knez, pensato tanto per il lettore colto quanto per il meno esperto; una biografia, soprattutto, per liberare Tartini dalle leggende, prima fra tutte quella che circonda la sua opera più nota, "Il trillo del diavolo", brano così popolare da aver ispirato perfino i fumetti di Dylan Dog. "In fin dei conti - dice il prof. Durante - la storiella della sonata suggerita in sogno dal demonio è uno dei motivi per i quali Tartini è stato ricordato durante l'Ottocento, ma non è certo la cosa più importante che ci ha lasciato". Il maggior contributo di Tartini, nato a Pirano nel 1692 e morto a Padova nel 1770, spiega sempre il professore , "è la sua intera opera musicale: 420 composizioni di cui solo una parte sono state pubblicate nel corso del Novecento anche grazie all'opera del maestro Claudio Scimone, da poco scomparso. A noi studiosi la missione di pubblicare tutto il resto".
La presentazione del volume, cui è seguita una passeggiata alla scoperta dei luoghi tartiniani nella città natale, si inquadra nel progetto triennale, finanziato dall'Unione europea, che va sotto il nome di "tARTini: Turismo culturale all'insegna di Giuseppe Tartini", un'iniziativa di ampio respiro che unisce Pirano a Padova e a Trieste, per valorizzare l'eredità culturale del grande violinista e compositore piranese nell'area di confine e oltre.