"Questo attacco ibrido del regime bielorusso è rivolto a tutti noi", ha scritto il premier polacco, Mateusz Morawiecki, in un tweet. "Non ci faremo intimidire e difenderemo la pace in Europa con i nostri partner della Nato e dell'Ue".
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha fatto un appello a tutti gli stati membri "ad estendere il regime di sanzioni" nei confronti della Bielorussia. Berlino nel contempo ha esortato l'Unione ad agire per fermare il flusso di migranti. Secondo il ministro degli Interni ad interim, Horst Seehofer, "la Polonia o la Germania non possono farcela da sole". È necessario "aiutare il governo polacco a proteggere il confine esterno", ha aggiunto, precisando che "questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea".
"L'uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile", ha dichiarato il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg. "La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione".
Minsk però ha respinto le accuse di Varsavia, secondo cui starebbe coordinando l'ondata di migranti che tentano di attraversare la Polonia. In un comunicato si legge che "il ministero della Difesa bielorusso ritiene infondate e non comprovate le accuse da parte polacca". La Bielorussia, da parte sua, accusa la Polonia di aumentare la tensione "deliberatamente" e mette in guardia Varsavia contro ogni "provocazione" al confine "per giustificare eventuali azioni bellicose illegali" contro i migranti.
E. P.