
La bozza del nuovo regolamento sui migranti è composta da 52 articoli, che introducono un "Ordine di rimpatrio europeo" obbligatorio per tutti i Paese Ue, con l'obiettivo di superare le attuali divergenze nazionali e aumentare la cooperazione tra le autorità nazionali. Solo il 20% di coloro che ricevono un ordine di espulsione lascia effettivamente il territorio europeo, così, per contrastare questa inefficacia, il regolamento prevede un divieto d'ingresso fino a dieci anni per chi non collabora con il rimpatrio volontario, non rispetta i termini stabiliti o rappresenta un rischio per la sicurezza. Inoltre, introduce la possibilità di rimpatriare i migranti irregolari in Paesi terzi con cui l'Ue ha accordi specifici, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali. Il regolamento propone anche un sistema di monitoraggio e tracciamento più efficiente per migliorare il controllo sulle persone soggette a rimpatrio e ridurre il rischio di fuga, oltre a tempi più rapidi per le procedure amministrative. Gli Stati membri avranno un ruolo più attivo nel coordinamento con le autorità europee per garantire che i processi di rimpatrio siano applicati in modo coerente e senza intoppi.
L'iniziativa, che si inserisce nel quadro del Patto su migrazione e asilo, mira a una politica di rimpatrio più credibile ed efficace. Il nuovo regolamento, che verrà presentato dalla Commissione europea, vuole stabilire procedure chiare e uniformi, rendendo i rimpatri più efficienti e assicurando che ogni Stato membro segua criteri comuni. Pur introducendo misure più rigide, il testo ribadisce il rispetto dei diritti umani e degli obblighi internazionali, in conformità con la Carta dei diritti fondamentali dell'Ue e le principali convenzioni internazionali. La Commissione Europea sottolinea l'importanza della collaborazione con i Paesi d'origine dei migranti, incoraggiando accordi bilaterali e strategie condivise per facilitare il ritorno delle persone che non hanno diritto a rimanere nell'Ue.
B.Z.