Il Presidente turco Erdogan ha dichiarato che l'ingresso nell'Unione Europea rimane uno dei principali obiettivi strategici della Turchia. Il leader di Ankara ha affermato che vi sono stati sabotaggi da parte della Grecia nel processo di integrazione europea e ha chiesto a Bruxelles di non sacrificare la Turchia in nome della pura solidarieta'. Le dichiarazioni sono giunte a margine di un incontro con gli ambasciatori degli Stati membri europei avvenuto ad Ankara. Erdogan ha affermato che nonostante le ingiustizie a cui si e' stato fatto fronte, Ankara continuera' a lavorare in questa direzione sperando che l'Europa abbandoni i giochetti degli ultimi anni e agisca in maniera piu' coraggiosa per sviluppare le relazioni con il suo Paese, in quanto la prospettiva di una strategia comune a lungo termine vale molto di piu' di paure e pregiudizi. Erdogan ha seguito prima da Premier e poi da Capo di Stato l'intero processo di integrazione, iniziato nel 2005. Erdogan ha indicato che la Turchia e' geograficamente e storicamente parte dell'Europa e che quindi e' normale che intenda divenirne membro, e ha accusato i 27 di avere usato tattiche per rinviare l'adesione perche' Bruxelles sarebbe stata presa in ostaggio da alcuni stati. Il riferimento e' alla Grecia, che bloccherebbe un'eventuale adesione. Erdogan ha toccato anche il problema migratorio, precisando che senza l'azione di Ankara la crisi sarebbe molto piu' profonda con piu' terrorismo e instabilita'. Nonostante i 3 miliardi di euro pagati per trattenere i clandestini dalla Siria e dal Medio Oriente, ha aggiunto Erdogan, la Turchia non e' riuscita a ottenere un adeguato sostegno da parte di Bruxelles, e ha chiesto un aiuto supplementare per la gestione dei rifugiati in territorio turco in cambio della chiusura dei confini.
Franco de Stefani