Un voto che pesa quello che sono chiamati ad esprimere questa domenica i polacchi, visto che l'esito delle urne potrebbe avere conseguenze importanti sui futuri assetti politici del continente. Si tratta, infatti, di elezioni parlamentari che decideranno la direzione politica del Paese e avranno un impatto importante sulla sicurezza e sulla politica dell'intera area dell'europa dell'est.
Secondo i sondaggi, dopo il criticato dibattito televisivo di questo lunedì, il partito al governo "Diritto e Giustizia" è destinato a restare alla guida del paese, anche se potrebbe perdere la maggioranza assoluta in parlamento. Quello che emerge, però, è una certa indecisione dell'elettorato, visto che circa il 45% degli elettori dice di non aver ancora scelto. Secondo gli analisti tra di loro ci sono persone che non vogliono votare, ma anche molte donne che in genere sembrano essere più propense ad opzioni favorevoli alla democrazia e più progressiste. A queste si è rivolta una campagna specifica denominata "Donne alle urne", volta a evitare il boicottaggio del voto da parte delle donne che in questi anni si sono sentite tradite dalla politica e soprattutto dai politici, con la messa in discussione di molti dei loro diritti.
Da parte del partito al governo, invece, il tentativo di portare i loro sostenitori al voto è passato anche dall'indizione in contemporanea di un referendum che tra i quesiti annovera anche una domanda considerata da molti capziosa, che strizza l'occhio alla sensibilità del loro elettorato: "Siete favorevoli all'ammissione di migliaia di immigrati clandestini dal Medio Oriente e dall'Africa nell'ambito del meccanismo di ricollocazione forzata imposto dalla burocrazia europea?".
Questa domenica si capirà quale risposta intendono dare i polacchi a queste ed altre questioni, che coinvolgono non solo loro ma tutti i cittadini europei.
Barbara Costamagna