Il presidente, nel suo ultimo giorno di visita in Polonia, ha parlato all’università Jagellonica di Cracovia. “È del tutto inadeguato pensare a un’Europa frutto della affannosa rincorsa ad affrontare problemi dettati da altri, in un quadro internazionale deciso da altri” ha iniziato, ricordando la necessità di lavorare insieme “per preservare il valore dell’’unità europea, un bene primario che va assolutamente salvaguardato”. Mattarella ha anche ribadito il suo sostegno alla “rapida conclusione del processo di adesione dei vicini balcanici” definendo la questione “un obiettivo che la Repubblica italiana sostiene pienamente”.
Prima di partire in direzione Slovacchia, il Capo di Stato ha voluto anche rimarcare l’importanza della “reazione unitaria che l’Unione europea ha saputo dare alla guerra in Ucraina”. Ha continuato spiegando che “oggi l’Europa è testimone di crimini frutto di una rinnovata esasperazione nazionalistica che pretende di violare confini, di conquistare spazi territoriali accampando la presenza di gruppi di popolazione appartenenti alla stessa cultura". Il discorso del presidente italiano è parso un nuovo richiamo all’Unione europea, soprattutto sulla questione dei confini e sul tema delle migrazioni; infatti, a riguardo ha dichiarato che “quello del confine mediterraneo è un tema che non interessa solo i Paese europei che vi si affacciano; l’obiettivo di un partenariato più solido e fecondo tra Ue e Unione Africana” ha ricordato Mattarella “è una scelta lungimirante, in grado di anticipare tensioni e di contribuire alla causa della pace”.
La Visita di Stato del presidente nella Repubblica di Polonia è stata breve ma decisamente intensa. Nella giornata di ieri, infatti, ha fatto visita ad Auschwitz, accompagnato dalle sorelle Bucci, tra le poche testimoni dell’orrore dell’Olocausto ancora in vita. Per questa ricorrenza, nel campo di concentramento erano presenti migliaia di studenti, provenienti da ogni parte del mondo, anche una delegazione di tre scuole superiori italiane. Mattarella, rivolgendosi ai ragazzi, ha evidenziato l’importanza di “trasmettere la memoria a chi verrà dopo”. Anche Tatiana Bucci ha parlato ai giovani e si è detta commossa nel “vedere tutti questi ragazzi e bambini marciare ad Auschwitz per ricordare quello che è successo”. La Visita di Stato del presidente della Repubblica italiana in Polonia, quindi, è giunta al termine a Cracovia, e ora la sua prossima tappa sarà la Slovacchia.
B.Ž.