Il 51% dei serbi è contrario all’ingresso nell’Unione Europea, questo il risultato di un recente sondaggio condotto nella repubblica. Solo un terzo dei cittadini ritiene che il paese dovrebbe armonizzare la sua politica con quella dell’Unione, mentre il 56% pensa che non sia necessario. Per il sociologo Srečko Mihajlović che ha coordinato la ricerca, l’atteggiamento generale ricalca quello del governo e dei suoi giornali. In sintesi, ha detto Mihajlović “Noi vogliamo entrare nell’Unione Europea, ma alle nostre condizioni”, senza “cambiar nulla” seguendo la massima: “se ci volete dovete prenderci come siamo”. La sensazione, sempre secondo il sociologo, è che sia la Serbia a far entrare l’Unione Europea nei Balcani e non il contrario.
Del resto, Belgrado, sempre stando ai risultati dell’inchiesta, sembra guardare da un'altra parte. Il punto riferimento per il 40 percento dei cittadini è la Russia e lo “statista” di cui si ha maggior stima è proprio il presidente russo Vladimir Putin. Di conseguenza due terzi degli interpellati ritengono che la responsabilità per quanto sta accadendo in Ucraina sia della Nato e ben l’80% è contrario ad imporre sanzioni alla Russia.
Significativamente il premier sloveno Robert Golob, al vertice Nato di Madrid, in una dichiarazione alla BBC ha affermato lapidariemante che "la maggioranza degli abitanti dei Balcani Occidentali, soprattutto gli slavi, in questo momento sono dalla parte della Russia e che di questo si deve tener conto".
Stefano Lusa