Foto: BoBo
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L'iniziativa Capital Marks Union è stata lanciata nel 2015 dall'allora commissione Jean-Claude Juncker che aveva pianificato oltre 30 azioni volte a creare gli elementi costitutivi di un mercato dei capitali integrato nell'Unione europea. Piccoli passi avanti sono stati fatti solo nel 2024 quando la Commissione ha ripreso i lavori per rilanciare l'Unione dei mercati dei capitali, seguendo le direttrici presentate dai due ex-premier italiani incaricati di tracciare il futuro della competitività dell'Ue, Enrico Letta e Mario Draghi. Ad aprile il presidente del Consiglio Ue Charles Michel aveva ricordato che l'Ue dispone di oltre 33 mila miliardi di euro di risparmi privati che potrebbero venir incanalati nelle imprese europee. Anche per la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen sarebbe arrivato il momento di delineare un quadro comune che favorisca l'accesso ai capitali ed unificare le norme sugli investimenti e sull'insolvenza per facilitare gli investimenti transfrontalieri. L'attuale commissario Ue per i servizi finanziari, Mairead McGuiness, ne ha sottolineato l'importanza, ricordando che attualmente l'Unione europea non offre alle imprese sufficienti opzioni di finanziamento dai capitali. Di conseguenza, le grandi imprese europee si rivolgono altrove. Come esempio ha citato Birkenstock, il marchio tedesco di calzature, che ha deciso di raccogliere fondi quotandosi l'anno scorso alla Borsa di New York, piuttosto che a quelle europee. Nonostante ciò molti paesi comunitari continuano ad opporsi perché riluttanti nel cedere un maggiore controllo a Bruxelles e contrari all'introduzione di una politica dei capitali unica che, secondo loro, porterebbe a costi aggiuntivi per le loro industrie finanziarie nazionali.

M.N.