Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco

Nel segno della continuità le nomine degli assessori della Regione Friuli-Venezia Giulia.

Sui dieci nomi presentati dal Presidente Massimiliano Fedriga solo due sono le novità: si tratta di Mario Anzil, scelto come vicegovernatore al quale son state affidate le deleghe a Cultura e Sport, e Cristina Amirante, che si occuperà di Infrastrutture e Territorio, i campi che Fedriga trattò personalmente nel suo primo mandato.

Per il resto la squadra rimane quella già conosciuta: Sergio Emidio Bini alle Attività produttive e turismo, Sebastiano Callari al Patrimonio, Demanio, Servizi generali e sistemi informativi, Riccardo Riccardi alla Salute, Politiche sociali e Disabilita e delegato alla Protezione civile, Pierpaolo Roberti alle Autonomie locali, Funzione pubblica, Sicurezza e Immigrazione, Alessia Rosolen all' Istruzione, Ricerca, Università, Lavoro, Formazione e Famiglia, Fabio Scoccimarro alla Difesa dell'Ambiente, Energia e sviluppo sostenibile, Stefano Zannier alle Risorse agroalimentari e forestali, ittiche e montagna e Barbara Zilli alle Finanze.

Il Governatore ha tenuto in capo a sé la delega alle Relazioni internazionali. In questo senso, tra le priorità espresse da Fedriga anche la volontà di intensificare gli sforzi nella lotta all'immigrazione clandestina, in particolare lungo la rotta balcanica, argomento che ovviamente vede coinvolte anche Slovenia e Croazia.

Queste le considerazioni del Governatore del Friuli-Venezia Giulia: "So che il ministro Piantedosi sta cercando di sviluppare e migliorare i rapporti, anche dal punto di vista della gestione dei traffici di esseri umani, che purtroppo sono drammatici e passano attraverso la rotta balcanica. È fondamentale la disponibilità, per quanto mi riguarda, non soltanto dell'Italia, come sta dimostrando, ma anche della Repubblica di Slovenia continuare a far crescere le riammissioni in Slovenia, perché altrimenti vorrebbe dire non soltanto far arrivare immigrati irregolari nel nostro Paese quando passano per altri Paesi europei, ma negare lo stesso Diritto europeo".

Davide Fifaco