Foto:Martegani
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Per chi voteranno i cittadini ella minoranza slovena in Friuli Venezia Giulia? È stata la domanda al centro dell’incontro organizzato dall’SKGZ, l’Unione Culturale Economica Slovena, al Kulturni Dom di Gorizia, a tre giorni dalla fine della campagna elettorale a meno di una settimana dal voto che darò una nuova amministrazione alla regione.
Esponenti delle organizzazioni ma anche politici della comunità slovena si sono confrontati sulle richieste e necessità della minoranza in Friuli Venezia Giulia, ma soprattutto sul rapporto fra la comunità linguistica e l’amministrazione regionale di centro destra che, conferma Rudi Pavšič, ex presidente dell’SKGZ e giornalista, non hanno dimostrato uan sufficiente sensibilità verso la minoranza linguistica, in particolare dopo l’omaggio dei due Presidenti ai luoghi della memoria che hanno aperto nuovi spazi di dialogo fra la minoranza e il resto della società regionale.
La risposta alla domanda al centro dell’incontro, - ha detto Pavšič che ha moderato il dibattito - è stata in generale per il centro-sinistra. Tutti hanno registrato alcune criticità da parte dell'amministrazione regionale di questi ultimi anni proprio nei confronti della comunità slovena”.

Foto: Martegani
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C'era troppa poca attenzione – spiega -, c'era praticamente uno status quo che si stava proponendo da troppo tempo, senza portare delle novità, non soltanto per quanto riguarda la nostra comunità, ma anche per la realtà linguistica di questa regione e per un rapporto più proficuo nei confronti degli stati vicini: c'è poca politica estera da parte di questa Regione. Anche se non è che prerogativa della Regione, c'è poco interesse per l'area dell'Alpe Adria: questa regione dovrebbe fare di più. In quest'area ci sono le nostre realtà, quella slovena, quella italiana, ma anche quella austriaca, tedesca”.
Questi sono i motivi principali per cui c'è ancora un certo distacco della nostra realtà nei confronti di un centro-destra che negli ultimi tempi è più destra che centro: in alcuni momenti abbiamo registrato nei nostri confronti, in particolare per quanto riguarda la realtà delle Valli del Natisone, una sorta di astio ancora presente nei confronti degli sloveni”.
Chi è intervenuto questa sera, ma lo penso anch’io, ha sottolineato come ormai ci sia una parte della nostra comunità che vota anche il centrodestra, questo secondo me è un qualcosa di normale, qualcosa che dovrebbe essere normale, però bisogna attendere che il centrodestra cominci a dare dei segnali più concreti di attenzione nei nostri confronti: non si può pretendere di votare qualcuno, se poi quello che ti chiede i voti non è attento nei tuoi confronti”.
Ormai - aggiunge - penso che il voto ideologico sia una cosa superata dai fatti e dalla realtà, ma si guarda ai risultati, se ci sono stati o meno, faccio un esempio: come mai questa regione, che deve la sua specialità proprio grazie alla presenza della nostra comunità, non si attrezzi per avere un assessore dedicato alle minoranze, senza lasciare questo compito a un assessorato che ha dodici altre funzioni? Avere un assessore per le comunità linguistiche e la cooperazione transfrontaliera sarebbe un segnale politrico molto forte , che però non c’è stato con questa amministrazione ma nemmeno con le precedenti”.
Sono cose che è necessario valutare, anche alla luce di quanto accaduto nel 2020 con l’omaggio dei due presidenti al Monumento ai fucilati sloveni e poi alla Foiba a Basovizza, e la restituzione del Narodni Dom: credo che la nostra comunità abbia fatto dei passi in avanti dopo quel periodo, ma forse alcuni rappresentanti politici della maggioranza non hanno ancora recepito questo fatto”.

Alessandro Martegani