Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco

Tre giorni di incontri ed iniziative hanno caratterizzato il Festival Sabir, incentrato sulle dinamiche legate all'immigrazione, che si concluderà oggi.

Un passaggio attraverso territorio che una volta erano segnati da confini, da "mura" che sono state fisicamente abbattute, non così, invece, per certe ideologie che ancora vogliono dividere i popoli del Mediterraneo. A spiegarci il perché di questa iniziativa Filippo Miraglia, responsabile immigrazione, asilo e antirazzismo di Arci nazionale, una delle associazioni impegnate nell'organizzazione del Festival Sabir.

Queste le sue parole: "Noi abbiamo visto in questi anni quello che è successo nella frontiera interna, in una frontiera interna dell'Unione Europea, dove sono stati compiuti degli atti illeciti. Sul respingimento delle persone: ci sono delle leggi che lo impediscono, come la convenzione di Ginevra e le direttive europee. È stata fatta questa cosa contro la legge ed è stata fatta qui, è stata fatta alla frontiera con la Serbia, con la Bosnia, con la Croazia. Noi pensiamo che i governi non si possono permettere comportamenti illegittimi. Lo abbiamo denunciato e continueremo a denunciarlo. Non staremo zitti di fronte agli illeciti che compiono i governi e pretendiamo che prevalga il diritto, anche in una frontiera interna come quella tra Italia e Slovenia. Ed anche la Slovenia deve fare la sua parte".

Davide Fifaco