Una presa di contatto, per essere presenti nella partita dei progetti europei che sta per giungere a un punto cruciale in vista del 2025, quando Nova Gorica e Gorizia saranno capitale europea della cultura.
È questo il senso dell’incontro, tenuto questa mattina nella sede del comune di Nova Gorica, fra i rappresentanti delle organizzazioni della comunità slovena in Italia, Ksenija Dobrila per l’SKGZ e Walter Bandelj per l’SSO, il sindaco Samo Turel, e i ministri per gli sloveni nel mondo, Matej Arčon, e per la Coesione e lo Sviluppo Regionale, Aleksander Jevšek.
Una riunione operativa chiesta soprattutto per prendere le misure, e capire come far parte dei tanti progetti europei a disposizione per le aree di confine.
Il punto focale rimane naturalmente la marcia di avvicinamento alla Capitale europea della cultura 2025, ma la partita è più ampia, e riguarda in generale tutta l’area di confine, su settori che vanno dalla cultura al turismo, dalla scuola alla formazione.
Dal governo sloveno le organizzazioni della comunità linguistica hanno ricevuto rassicurazioni sulla volontà di coinvolgere gli sloveni in Italia: a tal scopo dovrebbe anche essere creato un gruppo di lavoro presso il ministero della Coesione per accompagnare le organizzazioni alla partecipazione e allo sviluppo dei progetti, anche dal punto di vista burocratico.
“Da parte del governo di Lubiana c’è stata grande disponibilità – ha detto Walter Bandelj alla fine dell’incontro –: pensiamo sia fondamentale per la comunità slovena in Italia far parte dei progetti europei per contribuire allo sviluppo dell’area in modo permanente”.
"A breve saranno pubblicati dei bandi - ha aggiunto Ksenija Dobrila -: faremo una ricognizione fra le nostre organizzaioni per valutare esigenze e partecipazione e se sarà necessario ci rivedremo con il ministero".
Fra i temi toccati nel corso della riunione anche il progetto di sviluppo del Collio Brda, che in passato ha avuto qualche battuta d’arresto e va rilanciato.
Alessandro Martegani