In questi giorni non sono mancate critiche contro il convegno organizzato nella sede centrale della Regione FVG in occasione dell’anniversario dei trent’anni della caduta del “Muro di Berlino”.
Tra i relatori, infatti, c'erano anche la storica Maria Schmidt, famosa per le sue tesi che equiparano la Shoah al regime comunista in Ungheria, che è stata addirittura denunciata in più occasioni dallo Yad Vashem per le sue tesi riduzioniste e negazioniste; e il filosofo polacco Ryszard Legutko, eurodeputato del partito conservatore attualmente al potere, famoso per la sua messa in discussione dell’attuale sistema democratico.
Due presenze “scomode”, che secondo i critici, non sarebbero state neanche compensate dagli altri relatori, tutti con posizioni più o meno allineate su tesi di destra.
Un fatto grave secondo il Pd triestino, tanto più che si è trattato di una manifestazione organizzata con soldi pubblici, alla quale hanno partecipato tra l’altro alcune scolaresche, invitate dall’ufficio scolastico regionale.
“Gli ambasciatori più fedeli del sovranismo di Visegrad hanno offerto la visione del pensiero unico al potere sponsorizzata dalla Regione”, ha dichiarato l’Onorevole Debora Serracchiani, intervenendo nella polemica e accusando il governatore Massimiliano Fedriga di portare avanti “prove di Regime”.
Su posizioni opposte Massimiliano Lacota che ha definito il convegno "una iniziativa davvero di rilievo" in un articolo pubblicato sul sito dell’associazione della quale è presidente, l’Unione degli Istriani, dove si denuncia anche presunte omissioni della parola “comunismo” all’interno dei servizi giornalistici che hanno parlato dell’evento, denunciando di fatto la sinistra di mantenere ancora l’egemonia culturale in regione.
Barbara Costamagna
Sulla questione interviene Cobas scuola. Ricordando che Il Piccolo e Radio Capodistria hanno evidenziato che tra gli ospiti del convegno vi erano Maria Schmidt e Ryszard Legutko, il sindacato si chiede "Che valori hanno appreso le scolaresche in un convegno del genere? Come è possibile che delle scuole, degli studenti, e gli stessi uffici periferici del MIUR invitino a partecipare a queste iniziative con certi relatori noti per alcune posizioni che a scuola non dovrebbero trovare alcuna forma di spazio?". "Qui non si vuol entrare nel merito della complessità di un evento storico come la caduta del Muro di Berlino - si legge nel comunicato - L'Europa di oggi è però esposta a manifestazioni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e omofobia, nella Germania dell'Est si è dichiarato lo stato d'emergenza per il ritorno dell'ideologia nazista, dall'Ungheria e dalla Polonia arrivano in questi anni prese di posizione e scelte politiche tutt'altro che compatibili con i valori fondanti la nostra democrazia e Costituzione". "Si auspica - conclude Cobas scuola - che il Ministro dell'Istruzione intervenga su quanto accaduto a Trieste perchè non si ripeta mai più. A parere nostro è inaccettabile che delle scuole vengano coinvolte in queste iniziative che hanno tra l'altro più sapore politico che 'storico'".