Mentre continua il braccio di ferro con il Comune sui luoghi da destinare alla preghiera, la Comunità islamica di Monfalcone si appresa a celebrare il penultimo venerdì del Ramadan.
Come confermato dai rappresentati del centro culturale Baitus Salat, per oggi si utilizzerà lo spazio esterno del centro culturale di via primo maggio, l’unica area che per il Consiglio di Stato può esser utilizzata anche per la preghiera, al contrario dei locali interni e del centro culturale di via Duca D’Aosta, per i quali sono state confermante le ordinanze del comune.
Pur senza una risposta ufficiale, intanto, come prevedibile la comunità islamica non sembra disposta ad accettare le aree indicate dal comune dopo la sentenza del Consiglio di Stato. I legali hanno sottolineato “l’inidoneità dei luoghi all’aperto”, come il parco giochi di Salita della Rocca e il parcheggio delle Terme Romane, mentre non si sono espressi sul bocciodromo dell’Ar Fincantieri, sul quale peraltro il Comune aveva posto dei paletti, perché non c’è stata possibilità di visionare gli ambienti.
Le comunità musulmane hanno rilanciato, proponendo l’ex mercato coperto, una struttura centrale e servita da parcheggi, che era già stata utilizzata in passato per finalità temporanee di culto.
Le comunità Islamiche inoltre contestato le modalità, uno scambio di lettere, con cui l’amministrazione comunale ha avviato il confronto richiesto dal Consiglio di Stato, ritenendo che il Comune non abbia rispettato le indicazioni e lo “spirito di reciproca e leale collaborazione”, auspicato dai giudici ammnistrativi.
I legali non escludono nemmeno un nuovo ricorso al Consiglio di Stato, denunciando “pubblicamente l’intimidazione ricevuta dal Comune di Monfalcone che, con pec del 26 gennaio 2024, a firma del segretario generale, ha diffidato l’avvocato dall’offendere la reputazione e l’immagine del comune di Monfalcone e dei propri dipendenti”, “a seguito di una richiesta di accesso agli atti, peraltro non ancora consentito”.
Alessandro Martegani