I calciatori e gli arcieri dello Zarja hanno sfilato a Basovizza, per celebrare con i soci e tutti i membri dello staff dell’Associazione, questo importante traguardo. Si è trattato di un appuntamento “che vuole onorare e ricordare quanti hanno contribuito a questo secolo di attività, ma anche e soprattutto puntare l’obiettivo sul domani, iniziando con il potenziamento della struttura che ci ospita” ha dichiarato il presidente Robert Kalc, come riportato dal quotidiano di Trieste, Il Piccolo. Ed è proprio questo il prossimo traguardo dell’Associazione, simbolo della comunità slovena dell’altopiano, ovvero guardare avanti, commercializzare e costruire per le generazioni future. Lo Zarja, solo pochi anni dopo la fondazione avvenuta nel 1923, quando c’erano solo la squadra di calcio, quella di pallavolo femminile e di atletica leggera, ha dovuto sospendere le attività a causa della decisione imposta dal governo Mussolini, che non voleva dare spazio alle associazioni non italiane. Solo dopo più di 10 anni, nel 1945, tornò operativa, crescendo passo dopo passo, arrivando alla svolta nel 1966, quando i dirigenti decisero di iscriversi alla Federcalcio e alla Federpallavolo del Coni. Ed è stato proprio il calcio a far decollare la società bianco-rossa, regalandole i maggiori successi, che sono stati ricordati proprio in questa occasione.
Durante la celebrazione al Centro sportivo di Basovizza, alla quale erano presenti anche la senatrice Tatjana Rojc e l’assessore Giorgio Rossi, lo staff dello Zarja ha presentato i rinnovamenti fatti negli ultimi anni, a partire dalla ristrutturazione degli interni delle strutture, al nuovo logo e sito web, ai tornei giovanili internazionali, fino ad arrivare ai progetti innovativi sull’ecosostenibilità e sullo sport integrato. Tra soci, sponsor, amici, membri della comunità slovena locale e famigliari degli sportivi, oltre duecento persone si sono unite ai festeggiamenti, ricordando con orgoglio i traguardi raggiunti in questi cento anni di attività.
B.Ž.