Una delle ultime vestigia della divisione tra Ovest ed Est non c'è più. Come sottolineato dal giornalista de "Il Piccolo" Stefano Bizzi, "nel silenzio più totale" giovedì 21 aprile sono stati rimossi quei circa 300 metri di cinta verde che correvano lungo il confine dell'ex valico di via San Gabriele e che fino a qualche giorno fa ricordavano ai goriziani e ai turisti il passato di queste due città.
Resta per ora solamente il muretto di cemento sul quale poggiava la struttura, destinato, però, anche esso a scomparire per lasciare spazio ad una pista ciclabile. Nonostante le perplessità con le quali hanno accolto l'iniziativa molti cittadini da una o dell'altra parte del confine non si può, però, più tornare indietro visto che sono stati rimossi anche i pali portanti della struttura. Oltre alla ciclabile in quest'area da parte slovena dovrà sorgere lo spazio multimediale a due livelli Epicenter, che inizialmente sarebbe dovuto essere sotterraneo.
Tutti progetti messi in cantiere in vista del 2025 quando Gorizia e Nova Gorica verranno investite dell'importante ruolo di Capitale europea della cultura, ottenuto proprio in nome di quella che è la particolare caratteristica di queste due città che negli ultimi decenni si sono sviluppate a ridosso proprio di questo muro per ritrovarsi negli ultimi anni riunite nello spazio comune europeo.
Un peccato perchè nella completa indifferenza si è consumato l'ennesimo passaggio storico di queste due località, che con la rimozione di questa cinta hanno sancito definitivamente la fine della presenza plastica della Guerra fredda a Gorizia-Nova Gorica; cancellando, così, uno dei principali simboli della storia di questa regione e non solo.
Barbara Costamagna