Fermare gli impianti produttivi con effetto immediato; è quanto hanno deciso le sigle sindacali della Tirso Spa, l'azienda tessile con sede nel comune di Muggia, che, come da nota sindacale “dopo una lunghissima trattativa sulla qualità delle procedure di Salute e Sicurezza nell'emergenza della prevenzione da contagio da Coronavirus, dopo vari tentativi di conciliazione, tutti respinti con decisione dai vertici sindacali” constatato che le misure consigliate dai medici competenti sono state scarsamente seguite dall'azienda, prosegue il comunicato, si è presa la decisione di fermare gli impianti con effetto immediato fino al nuovo tentativo di conciliazione. In particolare le sigle sindacali constatano che ai circa 250 dipendenti vengono fornite scorte troppo esigue di mascherine, guanti monouso e gel igienizzante, mentre non vengono del tutto forniti occhiali protettivi. La struttura degli spogliatoi è inoltre incompatibile con una contingentazione congrua degli accessi e le docce sono limitate solo ad alcune categoria di lavoratori.
Problematica, quest'ultima, contestata anche dai rappresentanti dei lavoratori della Ferriera qualche giorno fa, in questa fase delicata di emergenza sanitaria.
Anche le organizzazioni sindacali del Porto di Trieste rilevano la scarsezza delle misure di prevenzione finora adottate, in particolare se esiste un sistema di verifica del personale viaggiante sui camion in ingresso dello scalo.
Intanto due importanti stabilimenti hanno comunicato la chiusura: Wartsila ha attivato la cassa integrazione per la durata di due settimane per tutto il personale di produzione eccetto un limitato numero di volontari per consentire la prosecuzione di poche attività definite. La Fincantieri di Monfalcone ha preso l'analoga decisione di chiudere lo stabilimento per 15 giorni, a salvaguardia della salute dei lavoratori, di quella delle loro famiglie e di quella dei loro concittadini.
Nel frattempo è arrivata anche la comunicazione da parte delle segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL della sottoscrizione di un protocollo con il Governo italiano che consentirà alle imprese, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro.
Davide Fifaco