Trieste ha celebrato una giornata di lutto cittadino oggi: centinaia di persone hanno raggiunto la questura, a pochi passi da piazza Unità, per deporre un fiore, un biglietto o semplicemente per far sentire alla polizia la propria vicinanza, e ricordare Pierluigi Rotta, e Matteo Demenego, i due poliziotti uccisi nella sparatoria di ieri pomeriggio a Trieste.
Tutti i palazzi istituzionali hanno esposto le bandiere a mezz’asta, i negozi hanno abbassato le serrande dalle 12 alle 12.30, molti edifici sono stati listati a lutto, anche il simbolo della Barcolana, una sardina realizzata con 10 mila bottiglie di plastica. Sono state sospese anche tutte le attività del calendario della regata più famosa e partecipata al mondo, in segno di rispetto per le vittime e i loro familiari. Manifestazioni di solidarietà da parte della polizia e delle forze dell’ordine si sono svolte anche in altre città italiane.
In tarda mattinata si è svolta anche una breve cerimonia alla presenza dei rappresentanti di tutte le Forze dell'ordine, e del Questore, Giuseppe Petronzi che ha sottolineato la pronta reazione degli uomini e donne della questura nel corso della sparatoria. “Meran – ha detto - era in preda ad una situazione veramente molto critica e a quel punto ho visto, visto che stava guadagnando la via di fuga con le armi ha poi ripetutamente sparato, e devo ringraziare e sottolineare la prontezza e professionalità della struttura e di tutti i poliziotti, che sono riusciti a fare in modo che questa persona, armata, non circolasse nella città e fosse bloccata”.
Si cerca intanto di ricostruire la dinamica esatta degli eventi: l’omicida, Alejandro Augusto Stephan Meran, dominicano di 29 anni, attualmente piantonato all’ospedale e non ha risposto alle domande dei magistrati. Per lui le accuse sono di omicidio plurimo e tentato omicidio, e i magistrati hanno chiesto la custodia cautelare in carcere.
Rimangono però dei punti ancora non chiari, in particolare come abbia fatto a impadronirsi delle armi: le fondine delle due vittime, da cui Meran era riuscito a estrarre la pistola, sono state sequestrate per verificarne l'integrità, ma non risulterebbero danni tali da comprometterne la funzionalità.
Il Sindacato Autonomo di Polizia ha però parlato di “problemi con le fondine”. Il Dipartimento della pubblica sicurezza replicato ricordando “l’assenza di testimoni e documenti video” definendo “priva di fondamento ogni arbitraria ricostruzione della dinamica che ha portato alla sottrazione dell'arma del collega ucciso per primo", e parlando di “speculazioni generate da un rappresentante del Sap nel tentativo di correlare la tragica morte di Matteo e Pierluigi all'inadeguatezza dell'equipaggiamento in dotazione".
Per la prima volta a Trieste è stato dichiarato il lutto cittadino. In serata sono previste una messa e una fiaccolata di fronte alla questura. Continuano intanto a Trieste le indagini per accertare l’esatta dinamica della sparatoria costata la vita a due agenti. Alejandro Augusto Stephan Meran, il dominicano che ha sparato e ucciso i due poliziotti all’interno della Questura, non ha risposto alle domande dei magistrati.
Alessandro Martegani